“La carie è una delle malattie croniche più diffuse in tutto il mondo”. Le Linee guida nazionali del Ministero della salute per la promozione della salute orale e la prevenzione delle patologie orali in età evolutiva evidenziano come la prevalenza della carie riguardi il 21,6% dei bambini di 4 anni e il 43,1% di quelli di 12 anni. Questi dati sono emersi da uno studio epidemiologico nazionale, su un campione di 10.880 individui, prendendo a riferimento due età campione, rappresentative dello stato di salute orale della dentatura decidua e permanente.
Ma che cos’è la carie? È una patologia a carattere infettivo con cause multifattoriali: fisiche, biologiche, ambientali e comportamentali. Lo stato infettivo che si crea all’interno della bocca determina delle lesioni sui tessuti duri dei denti. Una volta curati gli elementi intaccati, se non si interviene sulle cause della malattia, il rischio di nuove lesioni cariose permane nei confronti delle parti sane. Come detto, le cause sono molteplici e sono legate sia a fattori esterni, relativi al comportamento per tipo di alimentazione e bevande ingerite (zuccheri e acidi) e scarsa igiene orale, sia a fattori soggettivi legati alle caratteristiche dell’individuo, ad esempio la saliva.
Risulta pertanto importante valutare fin dalla prima infanzia i fattori di rischio individuali (interni ed esterni) per lo sviluppo di lesioni cariose, in modo da educare i bambini nell’adozione di una condotta corretta a tutela dei denti, a partire da quelli decidui (cosiddetti da latte).
Le abitudini alimentari sono un fattore fondamentale in quanto i batteri cariogeni hanno bisogno di carboidrati per vivere e riprodursi. Se poi si abbina l’assunzione di bevande acide, che indeboliscono lo smalto dei denti, si creano le condizioni ideali per la perdita delle componenti minerali dei tessuti duri e il formarsi di carie.
La saliva è un fattore protettivo molto importate per la salute della bocca, essa infatti mette in atto una azione di detersione e lubrificazione sui tessuti orali, duri e molli, oltre a contenere sostanze con proprietà antibatteriche e remineralizzanti.
Fattori ambientali, quali ad esempio la presenza di fluoro nell’acqua, possono incidere positivamente sulla riduzione del rischio di carie, visto che questa sostanza favorisce il depositarsi del calcio nei denti (e nelle ossa). Il fluoro, infatti, è una sostanza naturale abbondantemente presente in natura e nel corpo umano (nei tessuti duri dei denti e nelle ossa). È presente anche in alcuni alimenti, quali ad esempio cereali integrali, pesce, carne, alcuni formaggi. Assumiamo la maggior parte di questo minerale dall’acqua e dal the, ma spesso non è sufficiente. Per questo motivo, è molto importante per i bambini prevederne l’assunzione integrativa, al fine di raggiungere la quantità ottimale come prevenzione della carie, attraverso:
Dai 6 mesi ai 6 anni si consiglia l’uso di un dentifricio che contenga almeno 1000ppm di fluoro, due volte al giorno, sotto attento controllo degli adulti, per verificare che i bambini non lo ingeriscano.
Dai 6 anni oltre all’uso del dentifricio al fluoro, per gli individui a medio e alto rischio di carie, è opportuno effettuare delle applicazioni professionali topiche.
Infine, si sottolinea l’importanza di una corretta e costante igiene dentale quotidiana e controlli regolari dal dentista fin dalla più tenera età, anche per creare quel positivo e necessario clima di fiducia che accompagnerà gli individui durante la crescita, nel rapporto con il medico odontoiatra.